ALTA CUCINA A FIRENZE

Piazza della Signoria è uno dei salotti più belli del mondo su cui l’alta cucina a Firenze si sta assestando. Piazza storica circondata di capolavori di valore assoluto. Basti pensare alla loggia dei Lanzi dotata di un corredo di impressionante di statue.   Su tutte spicca l’originale bronzeo del Perseo e Medusa di Benvenuto Cellini.

Tutt’intorno un’abbondanza di bellezza allo stato puro: il palazzo della Signoria, il David di Michelangelo anche se in copia, la fontana del nettuno dell’Ammannati. Poco più in là la statua equestre bronzea di Cosimo I realizzata dal Gianbologna alla fine del 500.

Dietro la statua si trova il palazzo o tribunale della Mercanzia originariamente creato per dirimere dispute commerciali cittadine. L’origine del palazzo risale a metà del 300 ed ospitava opere di grandissimi artisti quali Taddeo Gaddi, pollaiolo e persino Botticelli. Dal 2011 il palazzo è sede del Museo Gucci, aperto in occasione del novantesimo anniversario del marchio fiorentino Gucci.

Proprio in questo palazzo lo chef Massimo Bottura ha portato una costola della sua Osteria Francescana. Bottura ha anche curato anche lo styling del ristorante all’apice dell’alta cucina a Firenze.

Dalle boiserie verde pisello ai divanetti bottiglia fino ad arrivare ai trompe-l’oeil dipinti sul pavimento. Oltre a questo di Bottura c’è il nome, il pensiero e qualche piatto di gloria come i tortellini in crema di parmigiano.

La cucina in senso vero e proprio è firmata invece da Karime Lopez moglie di Taka Kondo braccio destro di Bottura all’Osteria francescana di modena. La gentile chef messicana ha un curriculum di tutto rispetto. In perù ha aperto il lussuoso ristorante presso il Belmond Hotel a Cusco.  In precedenza era stata sous-chef di Virgilio Martinez al Central di Lima emblema della cucina novoandina sempre attuale ed influente.

Il menù salta di palo in frasca con una tale leggerezza che si gusta ogni piatto come unicum senza rigide divisioni in antipasti primi, secondi e dolci. L’esperimento appare decisamente riuscito: provare per credere. Un roll di tiramisù tradizionale si mangia volentieri dopo un’esotica “tostada di palmita”, un ceviche di pesce azzurro marinato con scorze di limone e crema di avocado

Credits to La Cucina Italiana marzo 2018

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