BARBIANA META NATURALE E SPIRITUALE

Avevamo accennato a Barbiana meta naturale e spirituale nel post Mugello paradiso della bici. Barbiana è una piccola frazione del comune di Vicchio famosa per l’esperienza pastorale e umana di Don Lorenzo Milani. Venendo da San Piero, si resta sulla parte destra del fiume Sieve. Passata la frazione di Sagginale si prosegue per Vicchio. Dopo circa 4 Km sempre sulla destra si trova l’indicazione per Barbiana. Supponendo che siate in bici, la salita a Barbiana è piacevole e non troppo impegnativa. Si tratta di circa altri 4 km dal bivio della strada provinciale 41.

Perché vi consigliamo di visitare Barbiana? Proprio per le ragioni esposte nel titolo: Barbiana meta naturale e spirituale.

Dal punto di vista naturale si può godere di un bel panorama su una delle parti morfologicamente più varie del Mugello. Dal punto di vista spirituale occorre un po’ riprendere la storia di Don Lorenzo Milani. Egli nasce a Firenze nel 1923 in una ricca famiglia borghese. La madre è di origine ebraica anche se entrambi i genitori si dicono agnostici e anticlericali. Per paura delle persecuzioni antiebraiche del nazifascismo, i genitori si sposano in chiesa e battezzano i figli.  Negli anni 30’ i Milani si trasferiscono a Milano. Lorenzo si diploma senza particolari meriti allo storico liceo Berchet.

Non si iscrive tuttavia all’università come avrebbero voluto i genitori. Appassionato d’arte e di pittura frequenta l’accademia di Brera pensando di proseguire su questa strada. Nello stesso periodo ha una relazione sentimentale con una compagna di corso. Nell’estate del 1941 frequenta lo studio del pittore tedesco Hans-Joachim Staude a Firenze. Staude si rivelerà fondamentale sia per la crescita artistica di Lorenzo, che per il suo cammino verso la conversione. Staude gli diceva spesso di cercare sempre in un soggetto l’essenziale, vedere sempre i dettagli come parte di un tutto. Tale weltanschauung sarà applicata da Lorenzo alla vita, così come più tardi dirà lui stesso al suo maestro.

Il 1943 è l’anno della conversione e nel giugno di quell’anno riceve la cresima dal cardinale Elia dalla Costa. La svolta ci fu grazie al colloquio con don Raffaele Bensi, che in seguito fu il suo padre spirituale.  Bensi così la descrive: «Perché incontrare Cristo, incaponirsene, derubarlo, mangiarlo, fu tutt’uno. Fino a pigliarsi un’indigestione di Gesù Cristo». Le circostanze della sua conversione sono sempre rimaste piuttosto oscure. Ciò è dovuto anche alla riservatezza dello stesso Milani sull’argomento. Tuttavia da diverse testimonianze sembra evidente che Lorenzo fosse in uno stato di ricerca spirituale da diverso tempo. La biografa Neera Fallaci riporta un passo dello stesso Don Milani: «E in questa religione c’è fra le tante cose, importantissimo, fondamentale, il Sacramento della confessione dei peccati. Per il quale, quasi solo per quello, sono cattolico. Per avere continuamente il perdono dei peccati. Averlo e darlo».

Nel novembre del 1943 entra in seminario a Firenze dove sarà ordinato sacerdote nel 1947. Poco dopo viene inviato come coadiutore a San Donato di Calenzano, tra Prato e Firenze. Qui lavora per una scuola popolare di operai per 7 anni. Negli anni a Calenzano scrive Esperienze pastorali. Tale libello ebbe una forte eco per i suoi contenuti di apertura al mondo dei cosiddetti lontani. La Chiesa cattolica italiana non era infatti pronta a confrontarsi con tematiche d’inclusione per i tempi rivoluzionarie. Molti benpensanti protestarono con insistenza col cardinale Dalla Costa per le perniciose e sovversive idee di Don Lorenzo. Fu così che nel 1954 Don Lorenzo fu mandato a Barbiana meta naturale e spirituale.

Ora gentili turisti occorre riflettere sul periodo di cui stiamo parlando. Un prete che apre una scuola serale per i figli degli operai poteva essere considerato eretico. Ma eretico Don Lorenzo non lo fu mai. Pur portando avanti le proprie idee sarà sempre obbediente alla Chiesa Cattolica. Ma non per questo dimenticherà di schierarsi con gli ultimi e con i più bisognosi come avrebbe fatto Gesù stesso. A Barbiana meta naturale e spirituale si capì subito di chi potesse parlare. Si trattava dei figli dei contadini delle remote campagne toscane.

Oggi il Mugello come buona parte della Toscana è luogo apprezzato dai turisti. Il Mugello presenta una natura incontaminata e paesaggi vari e di rara bellezza. Tutte queste cose nel dopoguerra non erano affatto importanti e il turismo di fatto esisteva solo nelle grandi città d’arte. Nel dopoguerra invece le campagne del Mugello ospitavano una popolazione povera ed emarginata. Vi erano tassi di analfabetismo ancora elevati. Già nei paesi la situazione era migliore ma nelle campagne dal punto di vista culturale era disperata.

L’intuizione di Don Lorenzo fu quella di annunciare il vangelo indirettamente partendo dalla cultura. La cultura porta una vera promozione umana che potrà creare giustizia e pace.Iniziò in quelle circostanze il primo tentativo di scuola a tempo pieno. Tale scuola era rivolta a coloro che, per mancanza di mezzi, sarebbero stati destinati a rimanere vittime dell’esclusione sociale. In quelle circostanze, iniziò a sperimentare il metodo della scrittura collettiva.

Gli ideali della Scuola di Barbiana erano quelli di costituire un’istituzione inclusiva e democratica. Don Lorenzo intuì che l’inclusione e non la selezione poteva garantire l’eguaglianza. Tale processo poteva avvenire solo con la rimozione di quelle differenze che derivano da censo e condizione sociale.

La sua scuola era alloggiata in un paio di stanze della canonica annessa alla piccola chiesa di Barbiana, un paese con un nucleo di poche case intorno alla chiesa e molti casolari sparsi sulle pendici del Monte Giovi. Col bel tempo si faceva scuola all’aperto sotto il pergolato. La scuola di Barbiana era un vero e proprio collettivo dove si lavorava tutti insieme. La regola principale era che chi sapeva di più aiutava e sosteneva chi sapeva di meno, 365 giorni all’annoDon Lorenzo cercava di favore anche l’esercizio fisico e costruì anche una piccola piscina per insegnare a nuotare agli studenti.

Inoltre anticipando anche qui i tempi, mandava regolarmente i sui poveri studenti in giro per l’Europa durante l’estate. Si serviva di tutti i suoi contatti influenti in molti paesi per far fare ai suoi studenti periodi di lavoro all’estero. L’apprendimento delle lingue straniere era per Don Lorenzo fondamentale. La scuola suscitò immediatamente molte critiche e ad essa furono rivolti attacchi, sia dal mondo della chiesa sia da quello laico. Le risposte a queste contestazioni vennero date col libello collettivo “Lettera a una professoressa”. Qui i ragazzi di Barbiana denunciavano il sistema scolastico e il metodo didattico ricorrente. Entrambi favorivano indubbiamente l’istruzione delle classi più ricche favorendo l’esclusione dei più poveri.

La Lettera a una professoressa fu scritta durante il periodo di malattia di don Lorenzo. Lettera ad una professoressa è diventato uno dei testi basilari del movimento studentesco del ’68. Altre esperienze di scuole popolari sono nate successivamente basandosi sull’esperienza della scuola di Barbiana.

Pochi sanno che fu don Milani ad adottare il motto inglese “I care”. Tale espressione significa letteralmente mi importa, mi interessa, ho a cuore. Essa è in chiaro contrasto  con l’epressione tipicamente fascista “Me ne frego”.  Questa espressione era scritta su un cartello all’ingresso dell’aula di Barbiana.

Ma venendo a noi in vista delle vacanze post coronavirus che ci può interessare? Beh immaginiamo che vogliamo andare a vedere i luoghi della storica esperienza di Barbiana. Magari vogliamo sperimentare l’efficacia del Mugello paradiso della bici. Vogliamo però anche saperne di più dell’esperienza di Barbiana.

Bene facendo qualche telefonata potrebbe essere possibile incontrare anche qualche ex alunno. Scordavo di dire infatti che molti degli alunni di Don Milani pur provenendo da famiglie povere hanno spesso rivestito ruoli di prestigio nell’industria, nella politica e nel sindacato. L’incontro diretto con gli ex alunni è la parte più bella della visita a Barbiana. Sono ancora quasi tutti viventi seppur abbiano tutti tra 70 e 80 anni. Molti di loro possono comunicare anche in inglese e francese. Per un approfondimento della scuola di Barbiana si può consultare questo sito.  Per visitare Barbiana meta naturale e spirituale con un ex alunno può richiedere informazioni a Mugello&Tuscany.

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