CORSI DI CUCINA E DEGUSTAZIONE VINI VICINO FIRENZE part 2

Come ho detto nel blog precedente parlando di corsi di cucina e di degustazione di vini, il Castello del Trebbio è passato Fiesole verso il Mugello, ma con una torsione finale ad Est che lo va definitivamente a collocare nella Valdisieve sempre però in provincia di Firenze. Alberto Peroni è già in attesa per noi fuori dal negozio e sala degustazione del Trebbio. Dobbiamo aspettare un po’ perché siamo parte di un gruppo leggermente più grande, che sta per essere formato.

Approfittiamo per ficcare il naso su diverse bottiglie di vino in esposizione e il luogo stesso è da ammirare perché ha tutte le caratteristiche classiche della tipica ristrutturazione elegante in stile toscano.

In realtà, come sono davvero curioso di vini, chiedo ad Alberto un breve riassunto di tutto il meglio del Trebbio, che sono ansioso di provare a casa (non bevo quando sto guidando e mia figlia Carmen aveva accuratamente già acquistato diverse bottiglie. Mi ha detto che voleva anche provare il Vin Santo e uno spumante prodotto nel metodo convenzionale, un Brut Chardonnay e Trebbiano).

Alberto spiega che certamente c’è la sottozona del Chianti Rufina tradizionale, che conserva ancora l’uva Sangiovese, ma l’area è anche davvero un eccellente territorio per altre varietà come il Merlot, che sotto la loro cura è in grado di esprimere pienamente tutta la sua eleganza.

Col Sangiovese tradizionale, come il loro DOCG Chianti e Chianti Rufina Riserva chiamato “Lastricato”, producono un’altra linea di vini venduti con l’etichetta “Vigneti Trebbio”. Questi vini di concetto moderno sono creati da uve di varietà vitigni nuovi per la regione. Con grande cura e gestione professionale nei vigneti e nelle cantini, queste varietà hanno trovato un nuovo slancio nella regione del Chianti Rufina. Per collegare la produzione di vino alla storia del castello soprattuto a causa della sua reputazione legata alla famgilia dei Pazzi e al famoso complotto per uccidere i Medici (Giuliano e suo fratello Lorenzo, in seguito chiamato “Il Magnifico”) alla fine del XV secolo, Alberto ha detto che offrono anche tre vini i cui nomi effettivamente colpiscono anche per la nota familiare soprattutto in italiano.

Il primo “Pazzesco” è il risultato di un incrocio tra Merlot e Syrah ed è ora diventato una vera istituzione al castello.

Viene in seguito “Congiura” un eccellente vino bianco nato dall’unione di Riesling e Pinot Grigio.

L’ultimo ” de’ Pazzi “, un blend di Sangiovese, Merlot e Syrah, fornisce caratteristiche uniche nel suo affinamento in anfore di terracotta.

Siamo invitati a visitare il castello e Maureen e Audrey stanno già attraversando la strada fuori dal negozio per raggiungere il castello di fronte, ma gli occhi di Alberto brillano quando parla dei vini del Trebbio ma mentre mi sto anch’io avviando faccio in tempo a sentire da Alberto che tutti i vini qui invecchiano in grandi botti di rovere tradizionale mentre il ” Lastricato ” e il ” Pazzesco ” passano ancora un paio di mesi in piccole bo
tti e barili prima di un affinamento in bottiglia di almeno sei mesi.

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