SANTAGATA GIOIELLO DEL MUGELLO

Sant’Agata o Santagata è una frazione di Scarperia e San Piero nel Mugello alle porte di Firenze. Già nel V secolo  esisteva a Santagata gioiello del Mugello una chiesa segno di una comunità religiosa stabile. Altre testimonianze risalgono al periodo etrusco. Si tratta di 2 stele del VI secolo a.c. rinvenute proprio vicino al paese alle pendici del Colle sovrastante. Anche il periodo romano ha restituito molte testimonianze di insediamenti rurali e di attività manifatturiere come le cinque fornaci per laterizi e vasellame rinvenute in zona. Questo video introduttivo di soli 2 minuti sarà utile per qpprezzare ciò che incontrerete nelll’articolo.

Intorno al XII secolo, la popolazione di Santagata gioiello del Mugello aumenta significativamente. Di pari passo si assiste anche ad una ripresa delle attività economiche. Esse sono così importanti da richiedere la costruzione di una chiesa assai più imponete e più importante della precedente.

In questo momento Sant’Agata è ormai un nucleo urbano ben strutturato incentrato sulla pieve.  A controllo della viabilità diretta a Bologna, dopo il Mille sorgono due castelli non lontano dal paese verso nord. Si tratta del castello di Ascianello risalente al X secolo e distrutto nel 1260 dai Ghibellini e il più famoso castello di Montaccianico, poderosa fortificazione della consorteria feudale degli Ubaldini. Montaccianico aveva doppia cinta muraria,  e fu distrutto definitivamente nel 1306 dalla Repubblica di Firenze dopo un assedio lunghissimo. Montaccianico è un sito archeologico protetto che è possibile visitare con una guida.

Santagata gioiello del Mugello è il posto ideale per partire in tour escursionistici trekking, MTB, o in bici da strada. Anche il recente percorso della via degli Dei passa da Sant’Agata prima di raggiungere la tappa di san Piero a Sieve. Dopo Sant’Agata verso Galliano risiede a mio parere il pezzo più bello della campagna del Mugello. Qualcosa che la rende unica e diversa ad esempio dalla campagna del Chianti o della Valdorcia. Si percepisce alle spalle la catena degli appennini con monti che arrivano fino a 1300 metri. I passi sono quelli del Giogo e della Futa intorno ai 900 metri.  Scendendo dalla montagna appare tutto un’ecosistema con boschi di faggi, castagni e querce. Poi arriva l’olivo e qualche rada macchia di vigneto. Verso valle un alternarsi armonico di colline e collinette. Poi un laghetto pittoresco con cavalli e pecore al pascolo.  In lontananza il lago di Bilancino. Davvero una meraviglia da provare di persona caro lettore.

Ma entriamo dentro questo meraviglioso paesino per vedere la sua opera più bella in assoluto. Si tratta naturalmente dell’antica pieve romanica di sant’Agata gioiello nel gioiello. Come dicevo sopra, essa fu eretta nel XII secolo sopra una chiesetta paleocristiana del V secolo.  Di quest’ultima chiesa vi sono delle chiare tracce vicino all’ingresso sul pavimento. Le dimensioni notevoli della chiesa rispetto alla modestia dell’abitato si spiegano con la sua posizione geografica ai piedi dell’Appennino.

Da qui partivano due percorsi che già dal sec. XII si dirigevano a Bologna attraverso i Passi della Vecchia e dell’Osteria Bruciata. Tali passi diventarono in seguito il principale collegamento Bologna-Firenze. La funzione della Pieve dunque era anche di assistenza ai viaggiatori, mercanti e pellegrini che valicavano l’Appennino. I pellegrini furono particolarmente numerosi con i Giubilei del 1300 e del 1350.

La facciata a capanna originariamente si presentava con un classico rosone romanico percepibile al di sotto della monofora. Gli stipiti e l’architrave del portale sono in pietra. Sopra si trova una lunetta in serpentino intarsiata con un motivo a croce greca. Sul fianco settentrionale si addossa il campanile turrito a pianta quadrangolare.  Tale campanile attualmente è assai più basso dell’originale a causa del crollo causato dal terremoto del 1542. Anche l’interno è molto bello e si declina in tre navate a capriate terminanti con un’abside a pianta quadrangolare affiancata da due cappelle. Si possono ammirare la scultura raffigurante Sant’Agata in marmo rosa nella contro parete.  Inoltre sull’altare si può ammirare reliquiario di Sant’Agata. Il pezzo più pregiato è  il battistero costituito da sette pannelli intarsiati uniti da cornici scolpite.   Ci sono altri capolavori di cui rimandiamo al sito dei musei di Sant’Agata.

Ma le meraviglie di questo paesino non finiscono qui . Infatti dobbiamo citare almeno altri 4 luoghi d’interesse da non perdere nella visita a Santagata gioiello del Mugello.

Il centro di documentazione archeologica:
Esso documenta i principali rinvenimenti archeologici del Mugello occidentale nel lunghissimo periodo che va dalla preistoria fino all’età moderna. Di notevole interesse la sala della preistoria. Documentato anche il periodo etrusco e romano, oltre a quello medievale. Un grande plastico ricostruisce l’assedio del castello di Montaccianico da parte di Firenze del 1306. Accanto all’esposizione, un villaggio preistorico con capanne ricostruite a dimensioni naturali e arredate con tutti gli oggetti usati per la caccia e per il lavoro. Particolarmente adatto ai bambini ma interessante per tutti.

 

la Raccolta d’arte sacra:
Allestita in un oratorio del 1508, la Raccolta conserva pitture, sculture ed opere d’arte minore provenienti dalla Pieve di Sant’Agata e da tabernacoli e chiese del territorio. Tra le opere principali: “Matrimonio mistico di Santa Caterina”di Bicci di Lorenzo (1430); “Madonna con Bambino e santi” di Jacopo Vignali del 1632; due Angeli oranti in terracotta smaltata bianca di Andrea della Robbia; “Madonna con Bambino e San Giovannino”, terracotta policroma di Giovanni della Robbia(sec.XVI); “San Michele Arcangelo” di Lorenzo Lippi (1606-1665), e l’unica opera conosciuta di Nicholaus “Madonna col Bambino, San Gavino e San Miniato” del 1345. Notevole è anche la tavola d’altare “Madonna col Bambino, San Jacopo e S.Agata” della scuola di Rodolfo del Ghirlandaio. Preziosa, la Croce astile del 1378 in rame dorato.

 

Museo del “Leprino”:
Infine vale la pena specie se ci sono bambini, di vedere la Mostra di vita artigiana e contadina con personaggi in movimento di Leprino. Questa originale esposizione realizzata alcuni decenni fa da Faliero Lepri, conosciuto da tutti col nome di Leprino, ‘riproduce’ in scala il paese di Sant’Agata nel periodo 1920- 1950, con un’attenta ricostruzione di edifici e di strade, di piazze e vicoli. In tali ambienti si ‘muovono’ i personaggi che Leprino ha realizzato in cartapesta e che sono dotati di movimento. Tali personaggi sono intenti nelle loro occupazioni di casa e di lavoro. Troviamo la famiglia intorno al focolare, il ciabattino, l’arrotino, il fabbro, il canestraio…e tante altre scene di lavoro e di vita. Particolarmente adatto ai bambini ma interessante per tutti.

 

Antico Mulino ad acqua del Parrini:
Il mulino ha origini molto antiche, probabilmente medievali, ma documentato solo dal secolo XVI. Fu dal ‘600 di proprietà dei marchesi Salviati, la nobile famiglia fiorentina imparentata coi Medici. Oggi è ancora funzionante grazie alle cure della famiglia Parrini che da 1700 gestisce il mulino. Nel 1700 era presente anche una Gualchiera per la follatura dei panni. Accanto al mulino era attiva da secoli una fornace di laterizi.

per orari e servizi dei musei e dei luoghi d’interesse a Santagata gioiello del Mugello potete scaricare questo file

 

 

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