L’attuale situazione di pandemia per Coronavirus ha richiamato in molti qualcosa di analogo successo durante la peste del 1348.
Naturalmente l’idea di fondo è quella di far visitare Firenze durante l’epidemia. La peste del 1348 è stata se non proprio descritta, almeno presa a pretesto per uno dei capolavori della letteratura italiana.
Si tratta del Decamerone di Giovanni Boccaccio scrittore toscano DOC dello stupendo paese di Certaldo.
Ma vediamo di capire in cosa consistano tali analogie e il loro contributo per visitare Firenze durante l’epidemia…
Rimanendo al dato virologico, si può dire che al tempo di Boccaccio la peste fu molto più esiziale. Infatti fece fuori un terzo di abitanti d’Europa ovvero circa 20 milioni di persone.
Ma andiamo oltre e vediamo invece di analizzare la cornice dell’opera di Boccaccio.
Per sfuggire alla peste, 7 giovani nobildonne e 3 giovanotti della Firenze borghese, fuggono in una villa di campagna nei dintorni di Firenze. Per 10 giorni durante un periodo di isolamento un po’ più lungo, decidono di raccontare 1 storia a testa ciascuno.
Incamminandoci oggi a visitare Firenze durante l’epidemia: io direi che l’affinità principale sta nelle modalità di passare il tempo in quarantena. Oggi abbiamo infinite possibilità, dalla ginnastica in casa, alla televisione, alla lettura, alla musica.
Tuttavia personalmente sono più colpito dalle potenzialità di internet. Una di queste è proprio quella di far visitare virtualmente i musei. Tra tutte le offerte in programma visto che ci occupiamo di Firenze proporrei innanzitutto una visita virtuale alla galleria degli Uffizi di Firenze. Entrando nel sito si rimane subito incuriositi dalla possibilità di visitare a 360° la sala delle dinastie e le sale del 500 veneziano.
Nel 1634 vi furono le nozze tra Ferdinando II de’ Medici e Vittoria della Rovere. Tali nobili nozze portarono in dote a Firenze l’immensa raccolta di opere d’arte del ducato di Urbino. Sta di fatto che la collezione di pittura veneziana del Cinquecento alle Gallerie degli Uffizi è tra le più importanti al mondo.
Nella sala delle dinastie i quadri-ritratti che preferisco sono 3. Lorenzo il Magnifico del Vasari, Cosimo il Vecchio del Pontormo e soprattutto il ritratto di Eleonora da Toledo col figlio Giovanni di Bronzino. Di quest’ultimo quadro mi ha sempre colpito per la perfezione dell’insieme. La dolcezza di Eleonora e La bellezza della veste fatta di sete, perle e broccati rarissimi e cucita in maniera così perfetta che oggi sarebbe impossibile da riprodurre.
Le figure di Eleonora e del bambino sono disegnate con una grande esattezza e nitidezza di contorni. Questa caratteristica era tipica degli artisti fiorentini che prediligevano il disegno rispetto al gioco dei colori. La cura nel dipingere i particolari si nota nella veste e nei gioielli della nobile. Anche i volti sono raffigurati con grande nitidezza. Bronzino fu un grandissimo ritrattista e utilizzò nel modo migliore le tecniche elaborate in quegli anni.
Proseguendo in modalità ipervisione abbiamo davanti le seguenti sale:
1 – Sala delle Dinastie (già accennata sopra)
2 – Sala di Giorgione
3 – Cappellina veneziana
4 – Anticamera della Decima
5 – Saletta di Tiziano
6 – Sala della Venere di Urbino di Tiziano
7 – Sala del naturalismo veneto.
8 – Sala di Tintoretto
9 – Sala del Veronese
10 – Saletta del Veronese
Si tratta probabilmente di un museo nel museo che da solo vale il costo del biglietto!
Una straordinaria operazione resa possibile anche da cospicue donazioni fatte da privati.
E’ stata anche aperta una finestra sull’Arno, con vista mozzafiato sul fiume e sulle colline circostanti.
In attesa di andarci di persona vale la pena fare il giro proposto. Così potrete davvero dire di visitare Firenze durante l’epidemia…