Il miglior gelato a Firenze era di scena dal 14 al 17 settembre 2017 a Piazzale Michelangelo. Questo almeno stando alla finale europea del “festival del gelato” che si è tenuta proprio in questo periodo a Firenze. In questo articolo di blog non parleremo solo del festival del gelato di Firenze naturalmente. Anzi vogliamo essere qui d’aiuto a chi vuol conoscere meglio il gelato. Faremo quindi un po’ di storia del gelato seguita da qualche consiglio per riconoscere il miglior gelato. Infine vi consiglieremo alcune gelaterie per gustare il miglior gelato a Firenze.
Il festival europeo del gelato ha visto diverse tappe preliminari. La prima tappa è stata proprio a Firenze dal 21 al 25 aprile. Poi Roma dal 29 aprile al 1 maggio. A seguire Torino fine maggio e Milano inizio giungo 2017. La gara si è spostata poi in Inghilterra a Londra dal 16 al 18 giugno. Infine Varsavia in Polonia 23-25 giugno e Amburgo in Germania 28-30 luglio. Come già detto ultima tappa per la finale di nuovo a Firenze. Il miglior gelato a Firenze è anche campione d’Europa di gelato. Con il gusto “Il mio primo vero latte”, Massimiliano Scotti della gelateria Vero Latte di Vigevano ha vinto il primo premio Gelato Festival 2017. Il gusto si aggiudica la finale dopo aver vinto la tappa di Milano. Il mio primo vero latte è fatto con latte, miele e riso ed è descritto dal suo creatore come “un gusto dedicato ai sapori autentici di una volta, a quelli mia nonna. Si sente il latte appena munto, il riso e il miele della mia terra“.
Ma facciamo un po’ di storia del gelato saltando alcuni preliminari incerti specie nell’antichità fino al medioevo.
Un po’ di storia del gelato
Il primo ad introdurre la novità del gelato, fu il fiorentino Ruggeri. Partecipando ad un concorso indetto dai Medici, con il suo sorbetto vinse e divenne famoso in tutta la regione. Caterina de’ Medici, sposando Enrico d’Orleans, volle il Ruggeri con sé a Parigi. In tal modo si trasferì in Francia la ricchezza culturale del Rinascimento italiano.
A Firenze frattanto si affermava Bernardo Buontalenti, artista e uomo dall’ingegno multiforme, animatore incomparabile dei festini del granduca Cosimo I. Buontalenti ricevutte l’incarico di organizzare i festeggiamenti per accogliere una delegazione spagnola. Buontalenti decise così di preparare una crema al bergamotto, limone ed arance, refrigerata con una miscela di sua invenzione. Testimoni dell’epoca attestano che fu proprio il Buontalenti ad escogitare un’importante innovazione nell’arte della conservazione della neve. Quest’ultima veniva raccolta durante le precipitazioni invernali e pressata dentro cantine foderate di paglia per mantenerla più a lungo.
Il siciliano Francesco Procopio de’ Coltelli, un secolo dopo, utilizzò una sorbettiera costruita dal nonno. Con essa affrontò l’avventura di un lungo viaggio sulle strade della nostra penisola con l’intento di conquistare Parigi. Nell’anno 1660 aprì il suo primo caffè-gelateria nella capitale transalpina. Luigi XIV, il Re Sole, lodò pubblicamente i suoi prodotti contribuendo ad aumentare il suo successo.
Un altro gelatiere italiano che incontrò il successo a Parigi fu il napoletano Alessandro Tortoni. Egli fondò il celebre Café Napolitain, locale rinomatissimo nel quale Gioacchino Rossini si recava spesso per ristorarsi.
All’inizio del 1700 il dolce freddo è pienamente affermato in tutte le corti e capitali d’Europa. Contemporaneamente, nei caffè più prestigiosi di Venezia, Torino, Napoli e Palermo, trionfano menu speciali a base di gelato.
Negli Stati Uniti il gelato riscuote un’indicibile fortuna: merito del genovese Giovanni Bosio, che nel 1770, apre a New York la prima gelateria.
Nel 1906, nei caffè di Milano appaiono le parigine o nuvole, una porzione di gelato compressa tra due ostie di pasta wafer rotonde, quadrate o rettangolari, inventate da Giovanni Torre di Bussana, che, di ritorno da Parigi, inizia il commercio ambulante di gelati.
All’inizio del XX secolo i nostri gelatieri, soprattutto veneti, invadono le capitali della Mitteleuropa, consolidando la vendita ambulante di gelato soprattutto in Austria ed in Germania. Dedica 6 minuti per questo video riassunto della storia del gelato
Lo stato dell’arte del gelato in Italia e all’estero
Oggi in tutta Italia c’è una forte ripresa del gelato artigianale di alta qualità. Tuttavia il vero gelato artigianale non è così diffuso. In molti casi si tratta di gelato semiartigianale. “la legge permette d’adoperare la dizione gelato artigianale anche a quelle gelaterie che utilizzano basi in polvere per i gelati con latte, le basi in polvere del gelato con frutta, e i preparati aromatizzati per i vari sapori del gelato, non è proprio quello che ci si aspetta dalla preparazione di un gelato artigianale”.
Per il turista generico forse non fa differenza. Tuttavia chi legge il blog di Mugello&Tuscany avrà i migliori consigli per diventare visitatore attento e preparato.
Il gelato veramente artigianale viene prodotto col mantecatore discontinuo, subito dopo viene immesso direttamente nel banco di vendita o sosta brevemente in un armadio congelatore (o in un abbattitore di temperatura a -40°) perché immagazzini un po’ di freddo, essendoci nei banchi di vendita una temperatura più bassa (-15°) rispetto a quella del gelato all’uscita dal mantecatore (-12°). Guardate questo video di 7 minuti sul gelato di qualità
Senza entrare troppo in tecnicismi, va detto che anche dalla sola analisi visiva è possibile scartare alcune gelaterie specie nel centro di Firenze.
Se vediamo quelle montagne di gelato uscire abbondantemente fuori dalle vaschette esposte, qualcosa non va. Il gelato non tende a squagliarsi come farebbe se fosse prodotto con tutti i canoni. Questo potrebbe essere sintomo di una dose di grassi vegetali idrogenati, che resistono a temperature maggiori. Poi il gelato non deve essere troppo freddo perché così ammazza il gusto.
Il colore deve essere naturale. Il problema delle colorazioni “assistite” riguarda principalmente i gusti di frutta. Bisogna tenere a mente che nella lavorazione la frutta naturalmente un po’ si ossida. Quindi la vivacità del colore tende ad affievolirsi con le basse temperature. Gialli sgargianti, rosa shocking, verde brillante sono da guardare con sospetto perché rinforzati da coloranti. Ricordate: il gusto banana, se naturale, è bianco, il kiwi verdino spento e così via.
Allora se vogliamo gustare il miglior gelato a Firenze dove si deve andare? Certamente una risposta in questa settimana è il festival del gelato al Piazzale Michelangelo. Tuttavia se siete a Firenze la miglior cosa è fidarsi della guida “Gelaterie D’Italia” del Gambero Rosso. Essa assegna il massimo di 3 coni a 2 gelaterie fiorentine.
Si tratta di Carapina di Piazza Oberdan con foodtruck estivo in Lungarno del Tempio e Gelateria della Passera vicino Palazzo Pitti. Sempre in Toscana si segnalano con 3 coni Chiccheria di Grosseto, De’Coltelli di Pisa e Dondoli di San Gimignano. Sempre a Firenze si segnala con due coni la storica gelateria Vivoli vicino a Piazza santa Croce. Altre ottime gelaterie a Firenze sono Bondi in via Nazionale, La Carraia vicino all’omonimo ponte, Badiani nei pressi dello stadio e Grom vicino al Duomo.
Per finire vi offriamo una veloce videoricetta di 2 minuti per fare un buon gelato al limone.